Oggi nell’attesa di prendere la corriera che da
Palermo mi ha portato a Corleone, ho avuto la possibilità di scambiare alcune
parole con dei cittadini corleonesi. Ho chiesto loro che opinione si erano
fatti dei nostri volontari che da anni arrivano per condividere l’impegno di
antimafia sociale della cooperativa Lavoro e Non Solo.
Come spesso capita, una
risposta indiretta ma molto significativa. Una ragazza mi ha detto: “Sai quando
io vado in vacanza e mi capita di soggiornare, alla consegna della mia carta d’identità
spesso capita che mi viene fatta notare la provenienza corleonese. In questi
anni molti giovani hanno potuto scoprire e conoscere la Corleone onesta e dignitosa...”.
Ho riflettuto molto su quella frase. Noi a Melito
Porto Salvo, Torchiarolo, Corleone Parete facciamo anche questo.
In questi giorni sto leggendo un libro “Il casalese”
che narra l’impero economico e politico di un deputato che non è stato
arrestato grazie all’immunità parlamentare e non perché ha dimostrato la propria
innocenza. Quel titolo però “condanna” l’intera comunità locale della Terra di
lavoro, del casertano... Lì gli inviti a pranzo delle famiglie ai nostri
volontari non sono solo ospitalità ma una scelta di “parte”.
Arrivo a Corleone, scendo dall’autobus e l’autista
mi saluta e mi dice: “Oramai tutti questi volontari fanno parte del nostro
paesaggio”.
Noi tutti riporteremo a casa nostra molto di più di
quello che offriamo. E allora mi domando: siamo veramente volontari o c’è
qualcosa di profondamente nuovo nel nostro impegno e nella condivisione con le
comunità locali oneste di questi territori?
Maurizio Pascucci
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