mercoledì 20 giugno 2012

Più lavoro senza mafie

Questa estate, in territori difficili della nostra Italia, centinaia di volontari dell’Arci, della Cgil e dello Spi, in collaborazione con Libera, l’associazione di don Ciotti, andranno a dare una mano alle cooperative di giovani che producono grano, ortaggi, olio e vini di qualità nelle terre confiscate ai boss della mafia.

Tra questi volontari ci sono tanti giovani e anche molti anziani dello Spi che provengono da varie regioni d’Italia. I campi in programma sono venticinque. Alcune mete sono già sperimentate, soprattutto in Sicilia, in Calabria, in Puglia, in Toscana e in Campania. A queste se ne affiancano di nuove in Lombardia e in Liguria, dove sono in corso laboratori di formazione. I campi e i laboratori sono la dimostrazione che anche nei luoghi dove la mafia ha spadroneggiato è possibile ricostruire un tessuto civile ed economico fondato sulla legalità e sul rispetto delle persone grazie a uomini e donne coraggiosi che sfidano il potere mafioso che resiste e reagisce anche con attentati vigliacchi. Alcuni progetti sono ormai consolidati. Li ricordiamo: “Liberarci dalle spine della mafia” in Sicilia e in Toscana, i “Campi del sole” in Calabria, “Nero e non solo” in Campania e “Libera terra” in Puglia. I giovani e gli anziani che li hanno tenuti in vita sono straordinari diffusori di cultura della legalità e senso civico in territori ancora ostili e ancora succubi della prepotenza mafiosa. Il protagonismo dei volontari e delle volontarie ha portato nuova linfa vitale ai soci delle cooperative non soltanto nell’attività lavorativa, ma soprattutto nel coinvolgimento del territorio. I campi della legalità riescono a sviluppare un concentrato di energia democratica al servizio di un progetto più ampio di cambiamento politico e sociale. Le tante risorse che giovani e anziani mettono in circolo sono in grado di far germogliare il senso della solidarietà per il riscatto sociale e civile di queste terre. A tutti loro va la nostra riconoscenza.

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