lunedì 24 settembre 2012

Le "cantine della legalità" di Torchiarolo


Nelle cantine di Villa Santa Barbara, a Torchiarolo (Brindisi), il cassiere della Sacra corona unita, Antonino Screti, produceva vino contraffatto. Migliaia di ettolitri che venivano smerciati in tutta Italia. Ma in realtà in quelle cantine di uva ce ne entrava davvero molto poca. Oggi, dopo che la villa è stata confiscata, quelle cantine stanno per vivere una seconda e più esaltante stagione.

Il Comune di Torchiarolo, infatti, ha recentemente presentato al ministero dell’Interno il progetto “Cantine della legalità” finalizzato alla produzione di eccellenza di vino biologico da parte della cooperativa Terre di Puglia, che già gestisce la villa e circa trenta ettari di terreno nella zona, confiscati alla criminalità organizzata.
Il progetto prevede il recupero e la ristrutturazione dei depositi e della cantina, attualmente in disuso, e per questo è stato richiesto un finanziamento di 1.160.000 euro al Programma operativo nazionale per la sicurezza, cofinanziato dall’Unione europea. L’obiettivo del progetto è quello di creare un centro integrato di imprenditoria sociale che sperimenti e produca direttamente vino biologico e svolga attività di formazione sui temi legati all’enologia, al turismo enologico ed enogastronomico. Il tutto parallelamente alle attività agricole già svolte dalla cooperativa e a quella di formazione alla legalità che trova il suo punto di massima espressione nei campi di volontariato organizzati da Libera, Arci, Cgil e Spi.
Si tratta di ridare vita a beni che per molto tempo hanno rappresentato il potere della criminalità e che ora, grazie all’impegno delle forze sane della società locale, possono diventare un volano per lo sviluppo di un’economia legale, sostenibile e solidale. Per molte persone – giovani, portatori di handicap, ex detenuti – il recupero di questo patrimonio e la sua reimmissione nel circuito della legalità può diventare occasione di lavoro e riscatto sociale, che svincola dalle logiche assistenziali e dalle tentazioni di un’economia criminale, sempre in agguato là dove il territorio fatica a dare risposte e prospettive alla popolazione.

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