Corleone, 15 luglio 2013
Dopo ben quindici giorni passati nel nostro continuo vociare allegro, questo
silenzio ci opprime.
Quello che fino a poche ore fa era il nostro “campo da pallavolo” , ora è
semplicemente una strada assolata e silenziosa dove le macchine passano
senza alcun impedimento.
I bicchieri,prima sparpagliati nel salotto,nelle camere,negli armadi e nei
bagni,ora sono puliti e tristemente ordinati nella credenza.
Il tavolo sempre pieno di gente che giocava a scacchi,dal quale spesso
provenivano urla gioiose o sospiri rassegnati,ora giace immobile, circondato
solamente da sedie vuote e silenziose. Saliamo le scale,più buie del
solito,entriamo nelle stanze:niente più lenzuola e cuscini,né valigie
strabordanti di vestiti, nessun libro o calzino per terra … Come sembrano
piccole ora!
Ci guardiamo intorno,ogni angolo rievoca un ricordo.
Abbracci,sorrisi,urla,risate,discussioni, sguardi e sveglie poco delicate
si susseguono nella nostra mente. Possibile che sia già finito tutto?
Sembra ieri che Libero con il suo furgoncino ci è venuto a prendere nella
piazza di Corleone, che Lucia ci ha accolti cantando a squarcia gola canzoni
popolari, che ci siamo messi in cerchio per presentarci,scrutando con
timida curiosità le facce di quelli che sarebbero stati meravigliosi
compagni di lavoro.
Eppure,allo stesso tempo,sembra di essere qui da una vita,di conoscere i
“ragazzi” della cooperativa da sempre,di aver dormito in questi letti e
seduto in questi posti a tavola da lungo tempo.
Questa è la nostra casa. È qui che abbiamo imparato quanto sia difficile ma
soddisfacente la strada della legalità. È qui che siamo cresciuti e abbiamo
imparato a discutere e a confrontarci , tendendoci la mano l’un l’altro nei
momenti di smarrimento.
Qui abbiamo sviluppato uno spirito di collettività e solidarietà,
preparando la colazione per tutti,pulendo le camere e i bagni,svegliando
quelli che si erano addormentati in momenti poco opportuni (quasi sempre) e
finanziandoci a vicenda le partite di biliardino.
Qui ci siamo commossi ascoltando le storie di Franco e Gino durante il
lavoro nei campi e i momenti di pausa e abbiamo perso la voce cantando a
squarcia gola con la chitarra.
Ripensando a tutti questi bellissimi momenti ci assale una grande malinconia
e un forte desiderio di riavervi tutti qua, ma ,fortunatamente ,Franco e
Lina,nonostante il campo sia finito,non smettono di trattarci come figlie
e,per tirarci su di morale,ci offrono un paio di cannoli che stanno
preparando per la sera, e ci fanno ripulire la ricotta rimasta nella coppa.
È stata un’esperienza fantastica,grazie per tutti i bellissimi momenti
passati insieme.
Anche se oggi siamo tutti tristi pensando che con questa giornata si
concluda un’esperienza importante per tutti noi,in realtà questo non è che
l’inizio di una nuova fase della nostra vita, caratterizzata da una maggiore
consapevolezza e determinazione nel difendere e lottare per il valore più
importante: la legalità.
Buonanotte e buon viaggio a tutti
Bianca e Chicca
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