Venire via dalla terra dei casalesi non è facile...
Stesse emozioni e commozioni provate nelle terre dei corleonesi. Salutare i
giovani volontari provoca occhi lucidi e nodi alla gola, segno che la vitamina
L sta facendo effetto. Chissà cosa produrrà a questi giovani che per noi
rappresentano “la meglio gioventù”. Hanno lavorato tantissimo tenendo sempre la
testa alta e il sorriso pronto. Ascoltare i loro commenti e giudizi sull’esperienza
maturata è stato molto proficuo.
Abbiamo la sensazione che il cambiamento in quei
luoghi sia possibile. Come dimenticare gli inviti a pranzo da parte delle
famiglie, come dimenticare i sorrisi offerti per la strada o il clima di
accoglienza che ho ricevuto durante le due messe che ho frequentato nella
chiesa principale di Parete.
In questa terra difficile e aspra, i nostri 76
volontari, i quattro compagni dello Spi Cgil del Veneto e i sette compagni dei
circoli Arci di Ravenna hanno condiviso con il circolo Arci Nero e Non Solo di
Caserta una bella esperienza.
Ieri sera per un attimo, tutti noi abbiamo pensato
che Biagio, il presidente dell’Arci di Caserta, volesse cantare e invece
salendo sul palco ha spiegato alla comunità di Parete cosa eravamo a fare. Serve coraggio e un po’
di incoscienza, ma questo è avvenuto, come in questi trentatré giorni sono
avvenuti fatti rilevanti sotto la guida di Nello e di Angelo.
La cosa più importante è stata quella di aver
creato un legame forte di amicizia, aver provocato sentimenti di ribellione,
aver vissuto un cambiamento possibile!
Il ringraziamento va, senza retorica, ai cittadini
delle terre dei casalesi che pur in minoranza hanno deciso di vivere a testa
alta. Il loro insegnamento ci sarà utile per contrastare l’infiltrazione
mafiosa a casa nostra, consapevoli che tutti insieme stiamo organizzando la nuova
resistenza popolare contro le mafie. Ovunque siano.
Maurizio
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